“Spiritu ferventes Domino servientes” (Rm 12,11). Per il proprio motto episcopale il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ha scelto queste parole tratte dalla lettera di San Paolo ai Romani, laddove l’Apostolo esorta i fedeli a non lasciarsi vincere dalla pigrizia e di dedicare maggiore fervore allo spirito.
Interpretazione: Nel “capo” dello scudo appare una colomba in procinto di scendere verso il basso, classica iconografia che simboleggia lo Spirito Santo che discese su Gesù nel momento del Suo battesimo impartito dal Battista, come riportato dai Vangeli Sinottici.
La scala sormontata dalla stella, effigie mariana, è un motivo ripreso anche dallo stemma della Diocesi di Noto, da cui il Vescovo proviene e richiama l’immagine su pietra di Maria SS.ma Scala del Paradiso (sec. XVI), venerata nell’omonimo santuario diocesano.
La barca sulle onde è diffusa immagine della Chiesa, la barca di Pietro e, in questo caso, la rete che scende dal lato della barca rimanda all’episodio noto come “la pesca miracolosa” come ripreso dai Vangeli di Luca (Le 5,1-11) e di Giovanni (Gv 21,1-14).
L’azzurro è il colore simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il rosso è il colore dell’amore e del sangue, l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio, a versare il proprio sangue per la nostra redenzione. L’oro è il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima delle Virtù: la Fede. È grazie alla Fede che possiamo comprendere il mistero di salvezza recato a noi dal sacramento eucaristico.