Anche nella nostra Diocesi si è celebrata la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e i protagonisti della giornata sono stati gli animali. Come ormai da tradizione, nella parrocchia Maria Ss. Madre della Chiesa a Marsala si sono radunati centinaia di padroni con i loro fedelissimi amici a quattro zampe ma anche con altri animali domestici, che sono stati benedetti da don Giacomo Putaggio.
La tradizione di questa celebrazione è francescana. E la storia di San Francesco è conosciuta: nacque ad Assisi nel 1182 da una famiglia benestante, il padre era un ricco mercante di stoffe, fu istruito in latino, francese, conobbe la lingua e la letteratura provenzale e, da ragazzo, condusse una vita spensierata e mondana. Partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, dove venne fatto prigioniero, e in carcere si ammalò: la fatica che impiegò per tornare sano e salvo ad Assisi indusse in lui una profonda riflessione e cambiò radicalmente il suo stile di vita. Dal 1205, anno in cui tornò alla sua città, si dedicò al prossimo, ai bisognosi, ai poveri e ai malati, oltre che al restauro di chiese in rovina. Il padre lo diseredò, lui portò all’estremo la sua vocazione, e un giorno, durante la Messa, ricevette da Dio l’invito a uscire nel mondo, a «privarsi di tutto per fare del bene ovunque».
Nella chiesa madre di Poggioreale, invece, l’artista Maria Salvaggio ha donato un quadro che raffigura San Francesco ambientato nel vecchio centro della città. «Il dipinto – spiega l’artista – nasce dal desiderio espressomi da mia madre di rendere omaggio alla figura di San Francesco al quale era molto devota. San Francesco, al centro del quadro, rappresenta la continuità tra il passato del nostro paese, testimoniato dal campanile della chiesa Madre e il presente, raffigurato dal nido con le uova e i colombi, simboli della vita che nasce e in definitiva della rinascita della nostra comunità».
Contributi di Stefania Mannone e Francesca Zummo per Condividere
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