[PARTANNA] Incontro di formazione dell’AC: «Sulla barca non siamo soli»

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Si è svolto a Partanna l’incontro di formazione del settore adulti dell’Azione Cattolica diocesana. L’incontro, dal titolo “Pellegrini di speranza, pescatori di uomini”, organizzato dall’equipe diocesana del settore adulti composta dai rappresentanti delle associazioni presenti in Diocesi, è stato strutturato in due momenti formativi e uno di meditazione e riflessione. Il primo momento è iniziato con la partecipazione alla santa messa in chiesa madre, concelebrata da don Antonino Gucciardi e don Giacomo Putaggio, assistente dell’ACR diocesana. Dopo la celebrazione eucaristica i soci hanno partecipato al primo momento di formazione guidata da don Giacomo Putaggio sulla figura del pellegrino.

«Chi è il pellegrino? Il pellegrino è colui che si mette in cammino con nel cuore una ricerca, la voglia di raggiungere un posto che le dà grazia, ha detto Putaggio. E chi meglio del Signore ci dà la grazia? Oggi – ha aggiunto don Putaggio – noi qui siamo dei pellegrini in cerca di qualcosa e dobbiamo avere la certezza che non siamo in cammino da soli ma di essere, con la preghiera, in compagnia del Signore. Ma attenzione questo rapporto di preghiera con il Signore deve essere comunitario, condiviso con gli altri, deve essere un continuo dare e ricevere. In conclusione il pellegrino è colui che ha il desiderio di mettersi in cammino per cercare il senso della vita e mettere sempre più valore alla propria vita portando con sé sempre qualcosa di profondo dai suoi pellegrinaggi, una parola, una relazione, un incontro. Il pellegrino che si mette in cammino durante il suo percorso non è mai da solo ma è sostenuto attraverso la preghiera dalla speranza che come dica S. Paolo non delude perché́ Gesù̀ non delude mai».

La seconda parte della formazione è stata condotta da don Antonino Gucciardi, assistente unitario e del settore adulti. «Il fallimento non per forza deve essere una sconfitta ma può essere stimolo per una nuova vita. Prendere il largo per un cambiamento radicale – ha detto Gucciardi – con la consapevolezza che sulla barca non siamo da soli, significa affidarsi alla Parola “Sulla tua parola butterò le reti”, una Parola che sia condivisa, che sia rigenerativa rimettendo agli altri quello che abbiamo ricevuto. Durante il nostro cammino associativo possiamo essere pescatori di uomini solo se riusciamo attraverso la nostra vita, la liturgia e la catechesi a trasmettere il nostro essere uomini di fede convertiti all’amore del Signore».

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