[L’INIZIATIVA] I bambini del mondo uniti in preghiera: in 80 paesi si ripete l’appuntamento

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Un milione di bambini che recitano assieme il Rosario per l’unità e la pace. Come ormai avviene da tredici anni, il 18 ottobre “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha invitato i bambini di tutto il mondo alla preghiera. Si tratta di una proposta che negli anni scorsi ha raccolto numerosissime adesioni. «Hanno partecipato bambini di circa 80 paesi e tutti i continenti – spiega padre Martin Barta, assistente ecclesiastico internazionale di ACS – lo scorso anno anche dall’Argentina, da Cuba, dal Camerun, dall’India o dalle Filippine. È veramente un evento della Chiesa in tutto il mondo!». Una guida per la recitazione del Rosario [LEGGI QUI] è disponibile in 25 lingue, anche in arabo o in hausa, lingua parlata nell’Africa occidentale e soprattutto nella perseguitata Nigeria.

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L’iniziativa è nata nel 2005 a Caracas, in Venezuela. Mentre un gruppo di bambini pregava davanti ad un’edicola votiva, alcune donne presenti hanno avvertito la presenza della Vergine. Una di loro si è ricordata allora della promessa di Padre Pio: «Se un milione di bambini pregheranno insieme il Rosario, il mondo cambierà». «E proprio di questo si tratta – afferma padre Barta – la fiducia nella forza della preghiera dei bambini. Gesù ci insegna: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18,3)». La data del 18 ottobre è stata scelta sia perché ci troviamo nel mese mariano, sia perché in questo giorno cade la memoria liturgica di Luca Evangelista. «Lui ci ha tramandato la storia dell’infanzia di Gesù e, secondo la tradizione, era molto legato a Maria, la madre di Dio. Questa è quindi la data giusta». Da sempre “Aiuto alla Chiesa che Soffre” unisce al sostegno della pastorale della Chiesa in tutto il mondo e alla denuncia delle limitazioni alla libertà religiosa, iniziative legate alla preghiera.

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