“45 sorrisi nell’amore di un unico Dio”. Questa è, secondo me, la frase che racchiude in sé l’esperienza del campo estivo 2023 vissuta con il gruppo “Grin” della chiesa madre di Partanna, dal 16 al 20 agosto presso il centro San Nicola Saggio da Longobardi, in Calabria. Guidati da tre educatori e dal nostro parroco don Antonino Gucciardi, il nostro percorso è cominciato di buon mattino quando, un po’ assonnati ma già carichi di entusiasmo, siamo partiti da Partanna per raggiungere, dopo aver affrontato ben sei ore di viaggio, il centro in Calabria.
Eravamo 45 ragazzi, quarantacinque caratteri e prospettive diversi, con personalità talvolta anche contrastanti ma tutti accomunati dalla gioia e dal desiderio di lodare il Signore e scoprire cosa Egli avrebbe avuto in serbo per noi nei cinque giorni a venire. Sono stati giorni di riflessione e preghiera, accompagnati dalla parola di Gesù, ma anche di gioia e allegria grazie alle varie attività e agli innovativi giochi che ci sono stati proposti. Ci è stato, inoltre, fornito un sussidio realizzato apposta dai nostri educatori perché potessimo non solo seguire ma anche imprimere su quei fogli i nostri pensieri.
Abbiamo aperto il campo con una citazione dal Vangelo di Luca: «Chi mette la mano all’aratro e si volge indietro non è degno di me», in stretta correlazione con l’inno del nostro campo: “No turning back” (non si torna indietro). È stato un impegno per tutto il nostro gruppo, affinché abbiamo avremmo trovato la docilità di lasciarci guidare da Dio sempre avanti, consapevoli del percorso già fatto ma con gli occhi puntati verso ciò che ancora possiamo realizzare insieme con Lui.
Le nostre giornate iniziavano con le Lodi mattutine per rendere grazie al Signore. Poi facendo riferimento al sussidio e alla parola del Vangelo da questo suggeritoci con vari spunti da cui partire, avviavamo il momento di riflessione. Un momento di grande importanza per imparare a scavare dentro di noi e a riconoscere i nostri sentimenti, pensieri e dubbi. Così facendo siamo riusciti a sviluppare una relazione più profonda con noi stessi, con gli altri, ma soprattutto con Dio. Non sono naturalmente mancati momenti ricreativi collegati all’argomento della riflessione.
Con l’arrivo della sera, riuniti in riva al mare, abbiamo celebrato i vespri e contemplato la bellezza del creato che ci circondava e che si esprimeva nel sole morente sulle coste della Calabria. Ogni giornata l’abbiamo conclusa con la compieta. Abbiamo scoperto solo al secondo giorno che i nostri educatori ci avrebbero proposto un altro momento, ancora più intimo: l’adorazione notturna, il culmine del nostro percorso spirituale, in cui ognuno di noi ha instaurato un confronto con il Signore in maniera singolare e libera. Per tre notti, alternandoci nella preghiera, abbiamo aperto il nostro cuore e abbiamo provato a lasciarci toccare da Dio, mettendo da parte i timori e le paure e le nostre resistenze. Al di là dell’intensità di attività durante le giornate, quelle notti sono state per noi un vero ristoro dell’anima.
La tappa più rilevante ed importante è stata sicuramente la visita guidata al Santuario di San Francesco di Paola, un luogo intriso di spiritualità e storia. Ad accoglierci in mattinata è stato frate Enzo che ci ha seguiti e guidati durante la nostra permanenza e insieme a lui abbiamo ripercorso le orme del Santo Francesco, con l’opportunità di conoscere tante sfaccettature della sua vita e del suo ammirabile percorso di fede, narrato con l’entusiasmo di chi quello stesso percorso ha deciso con coraggio di intraprendere.
Quello stesso pomeriggio abbiamo avuto l’opportunità di vivere un ulteriore momento di intimità con Dio nel sacramento della Riconciliazione. È stata un’occasione di grande rinnovamento spirituale grazie al quale abbiamo potuto esternare le nostre insicurezze, debolezze e paure, che spesso ci portano lontano dalla strada di felicità che Dio traccia per noi. Abbiamo cercato di affrontare, prima insieme alle nostre guide e poi singolarmente, quello che di più buio c’era nella nostra vita consapevoli comunque di essere accolti con amore e misericordia e con la volontà di lasciare illuminare quelle ombre dalla luce di Cristo.
Ritengo che questo campo vissuto ci ha dimostrato l’importanza di dedicare del tempo al nostro mondo interiore e abbiamo compreso che è fondamentale aprirsi alla relazione, una relazione sana, vera ed autentica, con gli altri e con Dio che è Egli stesso relazione e che anche in questo «ci ha fatti a sua immagine». É stata una esperienza fondamentale per metterci davanti ai principi di compassione, servizio, Charitas su cui si fonda il messaggio di Cristo e che San Francesco di Paola ha reso cardini della propria vita, e magari anche a riaccendere la scintilla della fede che spesso resta assopita in noi ragazzi.
Un percorso a tratti anche faticoso e con qualche difficoltà ma che ci ha esposti a nuove prospettive di rapporto con Dio e che ci ha lasciato un’impronta permanete nell’anima. Anche se molti di noi un giorno dimenticheranno i dettagli dell’esperienza, spero che nel cuore possano sempre restare impresse le briciole di luce che abbiamo vissuto.
Egle Montalbano per Condividere