«Un segno del travaglio che ci fa scoprire forse ancora meglio significati inediti del Vangelo». Così monsignor Corrado Lorefice – Arcivescovo di Palermo – ha definito l’assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia, vissuta a Terrasini lo scorso 13 e 14 ottobre. «Quello che uscirà dal Sinodo è una Chiesa che può diventare più creativa, più audace nella testimonianza e questo convenire è quasi un segno dell’uscire che tante volte ci ha chiesto il Papa», chiarisce ancora Lorefice. L’Arcivescovo di Palermo, vice presidente della Conferenza episcopale siciliana ha parlato di «questione messianica», di annuncio del Vangelo, e ha evidenziato che, proprio per questo suo aspetto, quanto avviene tocca l’uomo nella sua interezza: «Non dimentichiamo che i cristiani siamo anche cittadini della città umana – ha detto l’arcivescovo – per questo, se ci stiamo a partire da quello che crediamo e crediamo nel Vangelo che è una visione della storia riscatta dal male, i cristiani non possono non contribuire al cambiamento del volto della città e della casa comune». Il riferimento è, in Sicilia, alla sfida dei giovani, alla droga, al male che ancora si organizza in forme malavitose di criminalità, ma anche alla guerra che imperversa nel mondo.
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