[L’ANNIVERSARIO] Belìce, 53 anni dopo. Il Vescovo: «Nutriamo ancora la speranza»

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«Dopo 53 anni dal sisma del 1968 aspettiamo ancora che la Valle del Belìce decolli con un vero piano di sviluppo». Lo ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero nell’Omelia della santa messa commemorativa delle vittime del sisma, celebrata ieri sera nella chiesa madre di Partanna, alla presenza, tra gli altri, del coordinatore dei sindaci del Belìce, Nicola Catania.

«In questi decenni abbiamo assistito nei diversi paesi del Belìce allo spopolamento come una condanna irreversibile – ha detto Mogavero – oggi nutriamo la speranza soprattutto per i giovani. È triste che questa Valle allevi figli generosi, poi sono costretti a emigrare in altri territori. Ci auspichiamo che i giovani trovino in questi territori feriti 53 anni dalle scosse, il terreno fertile per investire nel loro futuro», ha concluso Mogavero.

«Oggi c’è bisogno, ancora di più, di dare identità a questo territorio, condizione necessaria per affermare il concetto di resilienza che ha dato forza all’intera Valle di risollevarsi dopo il sisma, che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area della Sicilia occidentale». Così il coordinatore dei sindaci del Belìce, Nicola Catania, al termine della santa messa commemorativa nella chiesa madre di Partanna.

Rivolgendosi al Vescovo monsignor Domenico Mogavero, Catania ha ribadito: «Oggi la sua presenza è un elemento di forza per noi tutti». Il sindaco di Partanna, alla guida del coordinamento, ha poi detto: «Lamentiamo piaghe ancora aperte come il completamento della ricostruzione ma oggi non possiamo essere dimenticati», ha detto Catania facendo riferimento ai mancati interventi in Finanziaria proprio per il Belìce.

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