Veni, Sancte Spiritus: è con l’invocazione allo Spirito Santo che il Vescovo imponendo le mani conferisce il sacerdozio ministeriale che arricchisce la Chiesa di nuovi ministri, pronti a consacrare le proprie energie, i talenti e i carismi ricevuti a gloria dello stesso Dio, Padre misericordioso, e per il bene spirituale dei fratelli. Da qui tutta la gioia della comunità diocesana nel ricordare in questo marzo 2019 il 50° di sacerdozio di don Giuseppe Fullone, missionario servo dei Poveri, e il 60° dell’ordinazione presbiterale del canonico Vito Maria Calandrino del presbiterio diocesano.
Ieri, come oggi, Gesù chiama per nome ed addita una meta. Se vuoi essere perfetto, lascia tutto e vieni e seguimi. Così cinquanta anni addietro don Giuseppe Fullone lascia il suo paese nativo, Cerda, nella provincia e diocesi di Palermo, dove era nato l’8 giugno 1943, per seguire il Maestro divino a servizio dei poveri nella grande famiglia dei Missionari Servi dei Poveri (Bocconisti). La famiglia del beato Giacomo Cusmano lo accolse festante, il seminario lo aiutò nella formazione spirituale, culturale e pastorale e fu consacrato Presbitero a servizio della Congregazione a Palermo il 14 marzo 1969.

I Superiori, intraviste le sue qualità pastorali, dopo qualche decennio lo destinarono a Mazara per continuare l’azione pastorale parrocchiale alla quale aveva messo mano la carismatica figura di padre Vitale Bruno SdP nel lontano 1944, e i fratelli Saverio e Salvatore Schembri SdP. Era il 19 gennaio 1987: d’allora padre Giuseppe, come è da tutti chiamato, svolge l’attività di Parroco della parrocchia Maria Ss. del Paradiso zelando con grande amore il culto mariano del santuario, anima la comunità ed è guida sicura di questa porzione di gregge affidata dal Vescovo alle sue cure paterne.
Illos tuos misericordes oculos ad nos converte: è la preghiera con la quale si rivolge devoto alla Vergine santissima, è la preghiera con la quale oggi tutta la Comunità parrocchiale ringrazia Dio per avere avuto in Padre Giuseppe un apostolo mariano, un padre nello spirito, un amico fraterno. Ricordo l’entusiasmo di padre Giuseppe Fullone quando ci siamo recati in pellegrinaggio a Roma nel 1995, guidati dal vescovo mons. Emanuele Catarinicchia, ed egli potè offrire al Santo Padre, san Giovanni Paolo II, una riproduzione in tela raffigurante la Madonna del Paradiso. Allora la sua gioia fu indicibile. Oggi, celebrando il 50° anniversario dell’ordinazione presbiterale, alla Comunità parrocchiale si unisce il Presbiterio diocesano per ringraziare Dio di averci dato in Padre Giuseppe Fullone un amico, un pastore, un Prete secondo il Cuore di Gesù.

Un saluto, un augurio, un ringraziamento va al canonico Vito Maria Calandrino che il 14 marzo 1959 con l’imposizione delle mani dell’Arcivescovo monsignor Gioacchino Di Leo, di felice memoria, è stato consacrato nell’Ordine presbiterale nella grandiosa Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo. Sono trascorsi sessanta anni e oggi tutto il presbiterio e la Chiesa santa, che è in Mazara del Vallo, si stringe accanto a don Vito Maria Calandrino per esprimere un vivo ringraziamento per l’attività sacerdotale svolta a servizio della Diocesi e di Mazara in particolare.

Una miriade di attività: Segretario nell’Ufficio Amministrativo Diocesano e Notaro del Tribunale ecclesiastico diocesano, fu nel contempo Economo ed Insegnante del Seminario (1958-1963) disimpegnando il suo ruolo con entusiasmo e senso di responsabilità. Durante il governo spirituale del Vescovo Costantino Trapani con diligenza ha diretto l’Ufficio di Consulente Ecclesiastico del Movimento Apostolico Ciechi. Mansionario terziere del Capitolo, dal 13 marzo 1986 fu promosso Canonico del Capitolo mentre già dal 1969 svolgeva l’attività di Vicario parrocchiale della Parrocchia Cattedrale adoperandosi con gioia e dedizione in tutte le attività pastorali della Parrocchia, madre di tutte le Chiese della diocesi. Cerimoniere del Capitolo (anche del Vescovo 1970-1980), visse con gioia l’impegno di rendere solenne la Liturgia ad edificazione del popolo santo di Dio.
Cassiere unico della Curia Vescovile, Direttore degli Uffici Migrazione, Matrimoni e Sacerdoti Adoratori, si dimostrò sempre ligio al suo dovere e premuroso nell’interpretare i desideri pastorali dei Vescovi di questa Chiesa di Mazara. Oggi, a meritato riposo, celebra il 60° dalla sua ordinazione presbiterale all’altare della Madonna del Paradiso da tutti venerata Madre di Cristo e della Chiesa, patrona di questa Diocesi di Mazara. Il presbiterio diocesano e la Chiesa tutta di Mazara del Vallo eleva oggi per Lui una particolare preghiera perché il Signore ce lo conservi a lungo e in perfetta salute.
Don Pietro Pisciotta per Condividere