Papa Francesco ha fiducia nei cristiani, crede fermamente nella loro capacità di essere lievito, nella loro forza rinnovatrice, purché si facciano guidare dalla grazia dello Spirito Santo, che libera «dalla debolezza dell’egoismo, della pigrizia, dell’orgoglio». Gaudete et exsultate (Rallegratevi ed esultate) sono le prime parole della nuova esortazione apostolica «sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo», scelte dall’ultimo versetto delle beatitudini del Vangelo di Matteo. Sono queste la colonna vertebrale, “la carta d’identità del cristiano”. «Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità… Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente», scrive Francesco, ricordando che i santi non sono solo quelli già beatificati o canonizzati.
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«Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere… Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio». «Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati a essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno». Che bello sentirselo dire, prendere consapevolezza che qualcuno ha fiducia nella nostra capacità di crescere nella santità «mediante piccoli gesti», facendo in modo che «ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore».
E questa strada verso la felicità è tracciata da Gesù stesso. «Essere poveri nel cuore, questo è santità» dice Papa Francesco, «reagire con mitezza, questo è santità», e così «saper piangere con gli altri», «cercare la giustizia con fame e sete», «guardare e agire con misericordia», «mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca l’amore», «seminare pace intorno a noi», «accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questo è santità». Un cammino da vivere con letizia, «il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo», frutto di uno spirito positivo, ricco di speranza. Poche parole, valide per tutti, «perché il cristianesimo è fatto soprattutto per essere praticato».
Alessandra Turrisi per Condividere