[LA STORIA] Nada Margiotta, vigile del fuoco e mamma: quando la squadra è anche un pò… rosa

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Ogni qualvolta sentiva le sirene delle autobotti dei Vigili del Fuoco, Nada, allora ragazzina, sognava di finirci sopra. Voleva fare il pompiere a tutti i costi, anche quando a casa il papà non era poi così felice. Col tempo l’anziano signore (che oggi non c’è più) che sua figlia era diventata Vigile del Fuoco, se ne fece una ragione. Nada Margiotta, originaria di Campobello di Mazara, oggi ha 47 anni, da 22 indossa la divisa di pompiere e porta il primato di essere l’unica donna nel Corpo in provincia di Trapani e una delle tre in tutta la Sicilia. Quando nel gennaio ’97 vinse il concorso, per un momento non ci credette neanche lei che il suo sogno si era realizzato. Sì, come tutti i bambini, il sogno di Nada era quello di fare il Vigile del Fuoco, nonostante un diploma di geometra e perito agrario in tasca.

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«In Italia la prima collega a entrare nel Corpo fu Barbara Zampieri, proprio a Verona – racconta Nada – lei era entrata quattro anni prima di me. Fu con questa collega che mi consultai per partecipare al concorso, ero al mio primo tentativo». Per la giovane siciliana fu un successo entrare in un Corpo visto sempre al maschile. «E pensare che già nella stessa domanda non c’era distinzione tra uomo e donna – spiega Nada Margiotta – così come quando mi consegnarono il vestiario il costume era prettamente maschile». Da Roma (per i 4 mesi di corso obbligatorio, «ai quali, ricordo, mi preparai frequentando la palestra “in casa” del collega Gaspare Barresi») Nada è stata poi a Verona, Caltanissetta, Sciacca, Pantelleria, Mazara del Vallo e ora Castelvetrano, la città dove vive con la sua famiglia. L’amore è sbocciato tra autobotti  e lance. Ferruccio, l’attuale marito, lo ha conosciuto durante il corso a Roma ed è stato colpo di fulmine. E anche lui oggi è Vigile del fuoco al distaccamento di Castelvetrano.

Nada Margiotta insieme alla sua squadra.

«Come concilio il lavoro con gli impegni di madre? Non è semplice coi turni miei e di mio marito, racconta Nada Margiotta; i nostri due figli, Emanuele e Veronica, sono cresciuti consapevoli del lavoro dei loro genitori, ma a loro non gli abbiamo fatto mancare nulla». Un lavoro impegnativo, quello di Vigile del Fuoco: «Sai il motivo perché parti alla chiamata, ma non sai mai cosa trovi poi nella realtà, racconta Nada. Il mio primo intervento a Verona fu quello per un allagamento di una palestra ma, da lì a poco, successe anche di intervenire per un incidente stradale, nel quale era morta una ragazza».

Nel distaccamento di Castelvetrano, come in tutti gli altri in Italia, si vivono i turni nello spirito di squadra, sempre pronti a partire quando la Centrale avverte. «Coi colleghi condividi parte della tua vita – dice Nada – e l’essere squadra è l’elemento prioritario affinché possiamo far bene il nostro lavoro». C’è spazio per scherzare e per qualche dolce condiviso nella squadra di Nada: «Ho sempre apprezzato un pieno rispetto verso di me da parte dei colleghi; ma quando siamo sull’intervento ognuno di noi sa cosa fare in piena sintonia». Già, la squadra. I Vigili del Fuoco in turno non sono mai individui a sé. Sono la squadra. Come quella di Nada, l’unico pompiere in gonnella della provincia di Trapani.

Max Firreri

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