È l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo Apostolo di Gesù, perché gli rese testimonianza ancora in vita. Nel Vangelo di Luca (1, 5) si dice che era nato in una famiglia sacerdotale, suo padre Zaccaria era della classe di Abia e la madre Elisabetta, discendeva da Aronne. San Giovanni Battista è l’unico Santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra il giorno della nascita terrena (24 giugno), oltre a quello del martirio (29 agosto). In Diocesi, San Giovanni Battista è patrono di Castelvetrano e co-patrono di Marsala. I festeggiamenti si concluderanno domani. [LEGGI QUI LE INIZIATIVE A MARSALA], [LEGGI QUI LE INIZIATIVE A CASTELVETRANO].
«La festa del santo Patrono può diventare per credenti e non, un’occasione provvidenziale per una revisione, per rivedere comportamenti che non favoriscono la giustizia, la crescita del bene comune e la solidarietà. Non possiamo cadere nella trappola di dilaniarci a vicenda, senza correre il pericolo di vedere distrutti quei presupposti, che rendono umana la convivenza, favoriscono la partecipazione alla vita sociale, e rendono possibile la scelta di decisioni coraggiose. Non temiamo la storia, sappiamo che Dio ha progetti di pace e di bene che si realizzano nonostante i nostri rifiuti e le nostre chiusure. Testimoniare la verità nel deserto delle nostre esistenze, come ha fatto Giovanni il battista, significa fare spazio a Dio nella nostra vita, rinunciando a quella autosufficienza che spesso ci fa dire: non ho bisogno di Dio per vivere» ha scritto nella lettera ai fedeli don Giuseppe Undari, parroco a Castelvetrano. [LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AI FEDELI]

«Ho pensato di scriverVi questa mia terza lettera nell’imminenza della festa della Natività di san Giovanni Battista perché la sua testimonianza ed i suoi “appelli” mi sembrano ancora attuali e decisivi. Il grande profeta Giovanni è compatrono di Marsala assieme a Maria Santissima della Cava. Giovanni è una figura austera e, in un certo senso, violenta. Ha un messaggio ancora attuale da annunciare a tutti: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”. Capisco che per diversi marsalesi avere dei santi patroni è insignificante o non in linea con i propri riferimenti ed orientamenti di vita. Confrontarsi e dialogare positivamente, a mio parere, non è mai tempo perso» ha scritto don Francesco Fiorino, rettore della chiesa San Giovanni al Boeo nella lettera ai fedeli marsalesi. [LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AI FEDELI].