«Le ferite inferte ai migranti costituiscono davanti a Dio un peccato e una responsabilità non inferiori a quella di coloro che come trafficanti, come persecutori sono le cause fondamentali di questo fenomeno. Non possiamo dirci cristiani e chiudere gli occhi davanti alla realtà che scorre davanti a noi». È questo un passaggio dell’omelia del Vescovo durante la messa per i migranti morti nel mar Mediterraneo, celebrata sul sagrato della chiesa di San Vito a mare, a Mazara del Vallo, il piccolo luogo di culto che si trova proprio sulla riva e dove venne in visita il Papa San Giovanni Paolo II nel 1993.
«Non possiamo stare tranquilli se questo mare diventa una tomba per molti migranti – ha detto ancora il Vescovo – dobbiamo rimboccarci le maniche e dobbiamo fare da contrappeso a chi intende portare avanti posizioni che sono contro l’uomo. Dobbiamo avere il coraggio di dire che tutto ciò offende l’uomo, perché ciò che è contro l’uomo è contro Dio». Ancora il Vescovo: «Preghiamo per tutti coloro che sono morti in questo mare. Preghiamo per chi ha responsabilità politiche perchè sappia individuare le soluzioni da adottare che, anche se richiedono una progettualità che mira lontano, abbia un discernimento sapienziale e profetico». Al termine della messa i fedeli, i presbiteri e il Vescovo, con le candele accese e rivolgendosi verso il mare, hanno pregato e osservato un minuto di silenzio.