[IN CATTEDRALE] Il Vescovo conferisce l’Accolitato a cinque aspiranti diaconi

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Domenica 9 dicembre, alle ore 18,30, nella Cattedrale di Mazara del Vallo, il Vescovo conferirà l’Accolitato agli aspiranti diaconi Francesco De Vita, Alessandro Pulizzi, Giulio Sirtori, Antonio Ferro e Antonino Bertolino. Il 3 dicembre del 2017 i cinque aspiranti avevano già ricevuto il Lettorato. Ma chi è l’accolito? Svolge servizio all’altare, aiuta il sacerdote e il diacono. A lui spetta in modo particolare preparare l’altare e i vasi sacri, e, se necessario, distribuire l’Eucarestia ai fedeli di cui è ministro straordinario.

«Nell’anno appena trascorso ho svolto con impegno e assiduità il ministero di lettore, proclamando la Parola di Dio nell’assemblea liturgica e curando la preparazione al Battesimo dei genitori, delle madrine e dei padrini. Nella veste di formatore ho apprezzato e sperimentato il dono e la responsabilità dell’annunciare, parlare di Dio e del suo amore incommensurabile per i suoi figli» ha spiegato Francesco De Vita. «Sono sicuro che porterò dignitosamente a termine le mansioni che mi verranno affidate, senza essere d’inciampo per le sorelle e fratelli nella fede che quotidianamente il Signore mi farà incontrare, non certo per meriti miei, ma del Signore» ha raccontato Alessandro Pulizzi.

Giulio Sirtori è il più giovane degli aspiranti diaconi, che ha iniziato il percorso diaconale nel 2012: «Andrei contro quello che sono se non avessi accettato e accolto questa chiamata. Sicuro che il Signore sarà sempre con me, continuo il mio cammino con umiltà e con tanta voglia di approfondire la mia relazione con l’Amore vero».

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Antonio Ferro è medico: «La gioia è grande quando il Signore ti chiama a seguirlo, nonostante le fragilità e i limiti». Ed è pure medico (cardiologo) Antonino Bertolino, da 25 anni impegnato in parrocchia: «Il conferimento dell’Accolitato implica un maggior senso di responsabilità da parte mia, nel lasciarmi modellare da Cristo, per poter essere inserito in questo grande mistero che è il sacrificio di nostro Signore morto e risorto per tutti noi».

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