[IL RICORDO] Padre Pio Bosco e la sua vicinanza ai terremotati del Belìce 1968

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Da qualche giorno ci ha lasciato padre Pio Bosco, prete passionista di Castellammare del Golfo, che dai primi anni ‘60 sino al terremoto del ‘68, celebrava annualmente il Novenario al Sacro Cuore di Gesù, per l’anniversario della lacrimazione, in casa Sancetta del simulacro avvenuta a Salaparuta il 13, 14, 15 e 25 gennaio del 1957. Tutta la comunità di Salaparuta piange la perdita di padre Pio Bosco, ricordando sempre il suo prezioso contributo nel convincere gli abitanti del nostro piccolo centro a lasciare le proprie abitazioni e a mettersi in salvo in spazi aperti lontani da edifici.

Dopo la prima scossa delle ore 13,29, quando ancora non si aveva contezza di ciò che stava succedendo e delle caratteristiche di un sisma, padre Pio transitando per le vie del paese spiegava i motivi per cui la gente, nelle successive ore, avrebbe dovuto abbandonare la propria casa per stare al sicuro all’esterno del paese. La temperatura era rigida, aveva nevicato e per le vie e sui tetti la neve non si era sciolta. Nonostante questo, riuscì a convincere molta gente permettendo al piccolo centro, nonostante la totale distruzione, di avere con le successive scosse susseguitesi dalle ore 2,35 alle ore 3,50, poche vittime. Nei giorni successivi, convivendo con i terremotati, aiutò molti di loro dando parole di conforto, aiutandoli a superare l’evento.

Prete carismatico, dall’animo nobile, che ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Nel 2008, in occasione del 40° anniversario del sisma, il Comune di Salaparuta gli aveva conferito una targa in riconoscimento dell’attività svolta per i terremotati del Belìce. Una santa messa commemorativa verrà celebrata domenica 23 luglio, alle ore 19, nella chiesa Ss. Trinità di Salaparuta.

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