Dal produttore al consumatore. E, per di più, con un valore sociale prezioso. La cooperativa “Terre senza frontiere” (dell’omonimo progetto sono partners la “Comunità Casa Speranza”, la Caritas diocesana e Fo.Co.), dopo i primi passi mossi nel maggio dello scorso anno, in piena pandemia, è oggi in piena attività. Grazie alla campagna “Liberi di partire, liberi di restare” promossa dalla Chiesa italiana tramite i fondi 8×1000, la cooperativa è oggi in grado di raccogliere i suoi primi frutti. A partire dallo spazio che i giovani stanno costruendo nella logica del gruppo che impara a collaborare, ad affiatarsi e a confrontarsi.
La terra è al centro del lavoro con la produzione di orticole coltivate nel rispetto dei cicli naturali e stagionali. Loro producono e i consumatori possono acquistare. È questa la novità, infatti, che consente a chiunque di poter prenotare i diversi ortaggi disponibili e poterli ritirare il lunedì e giovedì pomeriggio. Un paniere ricco con fave, bietole, prezzemolo, sedano, finocchietto selvatico e rucola. Profumi intensi che arricchiscono i piatti di sapori mediterranei unici e sani. Basem e Lamin raccolgono i prodotti freschi giornalmente, Hana e Jennifer organizzano gli ordinativi e contattano per proporre gli ortaggi della settimana.
Partecipare e ordinare è semplice: c’è un numero di telefono a disposizione – 350.1614502 – sul quale è anche attivo Whatsapp. Basta un messaggio indicando nome, cognome e il tipo di ortaggio che si vuole acquistare e si riceverà l’indicazione dove ritirarlo.
Max Firreri