«Finalmente si parla di persone e non di numeri». Così il Presidente del Tribunale di Marsala, Alessandra Camassa, ha sintetizzato il giudizio positivo sulla nuova legge (la n. 47 del 2017, “Legge Zampa”) che riguarda la tutela dei minori stranieri non accompagnati. Il tema è stato affrontato durante l’incontro tenutosi al Complesso San Pietro di Marsala. Nell’esprimere soddisfazione per i qualificati relatori presenti, l’assessore comunale Clara Ruggieri ha lanciato un appello affinché cresca il numero dei tutori volontari: «Attualmente, a Marsala, ospitiamo 375 minori stranieri, a beneficio dei quali svolgiamo costanti controlli affinché siano loro assicurati gli stessi diritti degli italiani. In ogni caso, agevoleremo l’adesione dei tutori con diverse attività di sensibilizzazione, inclusa la pubblicazione del bando regionale sul sito comunale». Per la Diocesi è intervenuta suor Alessandra Martin. In Sicilia sono circa 8 mila i minori non accompagnati, pari al 43% del totale nazionale; in gran parte sono maschi (il 93%) di età compresa tra 15/17 anni e per il 70% provengono dall’Africa.
Luigi Bordonaro (garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Siciliana) e Pasquale D’Andrea (analogo ruolo al Comune di Palermo) hanno sottolineato l’importanza della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia; la nuova regolamentazione «assegna ora una vera e propria guida – qual è il tutore – al minore, ponendo fine alla precedente situazione normativa». Un raffronto giuridico che è stato affidato a Francesco Micela (presidente del Tribunale dei Minori di Palermo), per il quale «prendersi cura del minore è un arricchimento personale del tutore stesso, perchè ogni volto ha dietro un romanzo scritto e da scrivere». «Gestire 1770 minori stranieri non accompagnati è stato come uno tsunami per il tribunale» ha detto la Camassa. Che ha concluso: «Ora, fortunatamente, la nuova legge umanizza l’accoglienza, guardando più alle persone che ai numeri».