Quando si parla della Baviera il primo pensiero che ci viene in mente di solito è legato alla famosa festa della birra tedesca. Baviera non vuol dire solo Oktoberfest ma è anche un luogo ricco di tradizioni, cultura, storia e fede. Il viaggio con 50 diocesani è nato, oltre che dal desiderio di conoscere questi luoghi, dal bisogno di giungere nella chiesa di St. Peter ad Augusta, e poter finalmente venerare Maria, raffigurata in un dipinto del 700 mentre scioglie un nastro con dei nodi. Augusta è la città culla del Luteranesimo dove 500 anni or sono Lutero, dopo aver affisso nel 517 le 94 tesi alla porta del Duomo di Wittemberg, diede vita alla riforma protestante.
Facendo eco all’evento ecumenico celebrato nella Cattedrale Luterana di Lund che portò quest’anno Papa Francesco in Svezia per dare vita ad una realtà di Chiesa diversa, abbiamo voluto pregare, ai piedi della Ss. Vergine, per l’unità della Chiesa, nodo assai drammatico nella storia della Chiesa: Una, Cattolica e Apostolica. La novena a Maria che scioglie i nodi è diventata una compagna di viaggio per tutti noi. Sicuramente la devozione di Papa Francesco ha contribuito alla sua diffusione e noi siamo rimasti affascinati da questa preghiera, al ruolo che in essa si conferisce a Maria: sciogliere, con la sua intercessione materna, i nodi inestricabili della nostra vita: fatiche relazionali, problemi lavorativi, debolezze fisiche, malattie, lutti, dispiaceri, tradimenti, delusioni, separazioni.
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Ognuno di noi ha pregato con devozione la Madonna che scioglie i nodi sia individualmente che in forma comunitaria ed una grande emozione ha pervaso il nostro cuore, siamo usciti da quella piccola e semplice chiesa estasiati, quasi avessimo avuto la visione di Maria. La nostra giornata si è conclusa a Monaco, alla Chiesa del Borgo, dove il nostro don Pietro Pisciotta ha concelebrato con il parroco Padre Gabriele, presenti un numero considerevole di nostri emigrati in terra di Baviera, ai quali fu portato un abbraccio a nome delle Chiese di Sicilia e della Chiesa di Mazara del Vallo in particolare.
Monaco, capoluogo della Baviera, è una città con un’anima legata alla storia di re Ludovico II. Vanta innumerevoli attrazioni, numerosi musei, importanti palazzi storici, imponenti chiese, immensi parchi fioriti, prati ed alberi ovunque e, ovviamente, tanta ma tanta birra. I meravigliosi e romantici castelli di Neuschwanstein, Linderhof ed Herremchiemsee che Ludovico II fece costruire dal 1869 al 1886 non sono stati concepiti né come edifici di rappresentanza né come sede della famiglia reale. Sorgono nella solitudine di paesaggi alpini e lacustri, sono luoghi dove Ludovico II amava ritirarsi in solitudine e lasciarsi andare in fantasticherie. Proprio la difficoltà a raggiungere a piedi questi castelli, l’aiutarsi a vicenda ha fatto scoprire a molti del gruppo qualità e forza di volontà prima sconosciute.
Durante la nostra permanenza in Baviera abbiamo visitato, oltra a Monaco, Norimberga, Regensburg, Augsburg, Fuessen, Prien, Rosenheim e la città di Dachau che con il suo ex campo di concentramento ci ha fatto rivivere gli orrori del periodo nazista. Il tempo ci è sembrato sia volato troppo in fretta, abbiamo camminato tanto provando anche stanchezza, sostenendoci a vicenda. Abbiamo condiviso cibo, spazio, tempo, risate. Abbiamo imparato velocemente a conoscerci e socializzare. Tutto questo ha fatto in modo che questo viaggio sia stato per i partecipanti un’esperienza unica ed indimenticabile. Concludo con il commento di Marika, una ragazza diciassettenne che in mezzo ad un gruppo dove l’età media era di 60 anni afferma: «anche se mi sono trovata in un contesto diverso dal mio, sono stata bene, mi sono divertita tanto, ricorderò questo viaggio per sempre».
Donatella Randazzo per Condividere