[ADOZIONE, INNO ALLA VITA] «L’amore supera ogni difficoltà»

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«La forza di superare le difficoltà? L’abbiamo trovata nella fede». Angelo Bonventre, 51 anni, non ha tentennamenti a rispondere a una domanda che è più difficile di quanto sembra. Se guarda al passato, agli anni trascorsi e ai tanti problemi affrontati e superati, il suo sorriso è quello che, alla fine, vale per dire che «la scelta che abbiamo fatto la rifaremmo mille volte». Al suo fianco c’è la moglie, Maria Firreri, 48 anni e insieme, nel 2007 hanno adottato due fratelli di Palermo, Giada e Davide. «Allora avevano 9 e 6 anni – ricorda Angelo Bonventre – oggi, invece, ne hanno 23 e 20». Una crescita difficile, poi il Tribunale dei minori, la casa d’accoglienza e, infine, una nuova famiglia lontana poco più di 100 chilometri dal luogo dove erano nati e cresciuti i primi anni della loro vita. La storia di questi due fratelli si è incrociata con quella di Angelo e Maria.

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«Ci siamo sposati nel 1995 – racconta ancora Angelo Bonventre – le difficoltà per una gravidanza di mia moglie, l’idea poi abbandonata dell’inseminazione artificiale e, infine, il percorso dell’adozione in Italia». Un cammino lungo, a tratti tortuoso, alimentato solo dalla speranza di poter diventare un giorno papà e mamma: «Perché anche adottando un bambino si corona questo sogno», dicono Angelo e Maria. Tre anni di contatti col Tribunale dei minori di Palermo, le telefonate, i colloqui e le speranze vanificate nel vuoto. Sino a quel 20 ottobre 2007: «Era sabato – ricorda Angelo – e in Tribunale dovevamo fare il primo incontro con Giada e Davide. A Campobello di Mazara c’era il sole, a Palermo, invece, era una giornata di pioggia. L’impatto è stato davvero emozionante: furono loro a chiederci i nostri nomi e a chiamarci sin da subito papà e mamma». Quel giorno è sempre vivo nei ricordi di Angelo e sua moglie: «Con i due bambini andammo a fare shopping, a comprare regali perché la sera l’avremmo dovuti lasciare in comunità per rivederli di nuovo l’indomani». Così non fu: Giada e Davide non vollero più scendere dalla macchina e il giudice, in via eccezionale, autorizzò a farli rimanere con i nuovi genitori. Da allora l’abitazione di Campobello di Mazara è diventata anche la loro casa.

«È l’amore che comanda tutto – racconta papà Angelo – seppur le difficoltà nella crescita di Giada e Davide non sono mancate». I problemi di salute, innanzitutto, che non hanno certamente fatto arrendere questi due genitori, sempre col sorriso sulle labbra. «Non bisogna vergognarsi nel raccontare le proprie storie, nel chiedere aiuto quando serve, nel confrontarsi con gli altri – dice ancora Angelo – il nostro percorso di adozione è stato un cammino emozionante e pieno d’amore che rifaremmo senza pensarci un attimo. La nostra testimonianza vuole essere segno di un amore genitoriale che va oltre qualsiasi difficoltà». Il cammino professionale di Giada e Davide sembra già tracciato: papà e mamma gestiscono una parruccheria a Campobello di Mazara e loro stanno studiando in questo ramo presso un istituto di Mazara del Vallo: «Quando sono liberi dagli impegni di studio vengono qui ad aiutarci – racconta Angelo – sono entusiasti di questo, seppur qualche volta litighiamo… ». Giusto il tempo di un chiarimento e torna la felicità. «Del resto l’amore tra genitori e figli trionfa su ogni cosa», conclude Angelo Bonventre con gli occhi lucidi ma pieni di gioia.

Max Firreri

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