Da pubblicitario a frate francescano. Fra Marcello Lanzini, 48 anni, è nella Casa di Partanna della Comunità Francescana di Betania (al Santuario della Libera), dove il Vescovo – nell’ambito della Visita pastorale – ha vissuto un intero pomeriggio e condiviso la cena con i novi frati e sorelle che ci vivono e le famiglie che frequentano la comunità. Fra Marcello era proprietario di un’agenzia a Milano, aveva una vita splendida, fidanzato. Poi ha sentito un vuoto nella vita…..e la scelta di farsi frate. La sua storia è raccontata in questa videointervista realizzata dal nostro direttore Max Firreri e da Salvino Martinciglio e Francesco Terramagra, che compongono il team comunication che segue la Visita pastorale. Il team ha incontrato l’intera comunità francescana di Betania a Partanna. «La Chiesa deve essere per la gente e con la gente – racconta fra Marcello – ai giovani? Dico di non sprecare la vita, vivetela volando, la vita è un dono immenso….».
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A Partanna la comunità c’è da dieci anni, nel Santuario della Libera, costruito in cemento armato, simbolo della ricostruzione nel Belice distrutto dal sisma del ’68 e nella canonica diventata la Casa di questi nove fratelli. A dare il là all’arrivo dei francescani di Betania qui, sono stati i gruppi di preghiera «Ancilla Domini» di Salemi e Partanna. Quella che oggi è la loro Casa, prima era il seminario estivo, il luogo dove i seminaristi di Mazara del Vallo venivano per i ritiri. Ambienti utilizzati per poche settimane all’anno e un Santuario che apriva le proprie porte soltanto la domenica e per la festa dedicata alla Madonna.

Uomini e donne insieme. Vita consacrata mista. Rivoluzionario questo. Strano ma vero, «siamo tutti innamorati di Dio» dicono. Saio grigio ed azzurro, per richiamare i colori del primo abito di Francesco e quello della Madonna. Le suore senza velo in testa e dal sorriso che sprizza vitalità. «Betania è il primo istituto di vita consacrata» racconta fra Mauro Portolan, riconosciuto dalla Chiesa. Una novità fondata da padre Pancrazio, a sua volta ispirata da padre Pio, al quale proprio questo francescano dalla barba bianca, chiese ed ottenne un programma di vita, basato sulla preghiera e l’accoglienza.