[LA RIFLESSIONE] Ritrovare le ragioni di un nuovo umanesimo

0

È strano come a volte gli eventi si sovrappongano in maniera quasi casuale. Mentre mi accingo a scrivere questo intervento sul 2 giugno, la Festa della Repubblica, al tg passa un servizio sul premio internazionale Paolo VI, conferito quest’anno al presidente della nostra Repubblica, Sergio Mattarella. Nella stessa sala si ritrovano Papa Francesco, grande estimatore di Paolo VI, e il Presidente della Repubblica Mattarella, figlio della migliore eredità democristiana, dei padri costituenti della nostra Repubblica di cui festeggiamo quest’anno i 77 anni. Il 2 giugno non è soltanto la data in cui gli italiani, seppure con una percentuale risicata – appena il 54 per cento – decisero di abolire la Monarchia e votare a favore della nascita della Repubblica, ma è anche la data in cui vennero eletti i deputati dell’Assemblea costituente che avrebbe scritto la nostra Carta costituzionale. Quei politici – tra gli altri Togliatti, De Gasperi, La Pira, Dossetti, Pertini, Nilde Iotti – chiamati a chiudere il ventennio fascista per costruire il futuro con uno sguardo nuovo, lo sguardo dei diritti, del lavoro, della democrazia, della libertà.

Uno sguardo nuovo che poneva al centro la persona e non lo Stato etico fascista e in cui una parte del mondo cattolico, quello in cui si riconosceva Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, credeva profondamente. Grazie a lui, Assistente centrale della Fuci dal ’25 al ’33, un’intera generazione di universitari ebbe modo di leggere opere di cattolici francesi che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute in Italia. Fu Montini in persona, ad esempio, a tradurre Umanesimo integrale di Maritain e a consentire la circolazione clandestina del testo nell’Italia degli anni Trenta, formando una parte di quei padri costituenti. Il 2 giugno 1946, Festa della Repubblica, alla fine di una devastante Seconda guerra mondiale, segna un punto di arrivo e di partenza. È una data che mi emoziona ogni anno e che rappresenta uno spartiacque: la fine di 85 anni di Monarchia ma anche il primo voto delle donne e l’inizio dell’emancipazione di genere, seppure a diverse velocità in Italia come anche lo sviluppo economico e la ricostruzione.

Ma cosa significa oggi festeggiare il 2 giugno? 77 anni dopo, e con una nuova guerra alle porte dell’Europa. Significa, io credo, innanzitutto ripercorre la storia per ritrovare e riconfermare le motivazioni di una scelta, per ribadire – al di là di tutto – la natura antifascista della nostra Repubblica, e significa ritrovare le ragioni di un nuovo umanesimo. Un umanesimo che nell’era della globalizzazione non può fermarsi alle porte dei nostri confini. Questo Papa Francesco lo sa e lo ripete continuamente. È un messaggio chiaro in tante diocesi e a Mazara del Vallo ancora di più perché qui la convivenza e il dialogo tra culture e religioni è qualcosa di reale, e lo sa anche il nostro Presidente della Repubblica Mattarella. Ma questa linfa deve percorrere le radici democratiche della Repubblica a tutte le latitudini come nutrimento delle giovani generazioni. Bergoglio ha chiamato Matterella “Maestro e Testimone” nel consegnargli il premio Paolo VI. Ecco, il 2 giugno ci ricorda i maestri e i testimoni della Repubblica e il dovere di essere noi stessi maestri e testimoni perché gli errori del passato non debbano ripetersi.

L’Italia è un Paese imperfetto certo, ma con una delle Carte costituzionali più belle e ambiziose al mondo e uno spirito di solidarietà e umanità diffuso che nei momenti del bisogno riemerge con forza, come ha dimostrato la mobilitazione per la Romagna e quei giovani che abbiamo chiamato gli angeli del fango. Politica e Chiesa devono tornare a incontrarsi sul piano dell’umanità, del rispetto della persona e della pace per arginare la cultura dell’odio e della paura. La Repubblica Italiana nasce dall’incontro tra culture politiche diverse, tra pensiero laico e cattolico, attorno a valori universali. Questo non dobbiamo dimenticarlo mai.

Pietro Bartolo, eurodeputato

© RIPRODUZIONE VIETATA

Scrivi una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here