Gli interventi strutturali necessari si sono conclusi e il luogo di culto è tornato nuovamente fruibile da parte dei fedeli. I lavori realizzati presso la chiesa parrocchiale Maria Santissima della Cava a Marsala sono solo un esempio delle migliaia di opere che ogni anno la Chiesa Cattolica realizza con i fondi dell’8×1000 per il culto e la pastorale, la carità e per interventi nel Terzo Mondo. Contributi per l’attività quotidiana delle nostre parrocchie, per costruire nuove chiese, per la carità in Italia e nel Terzo mondo, e per sostenere i 34.000 sacerdoti diocesani impegnati ogni giorno al servizio delle famiglie, dei giovani, dei poveri, di tutti.
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Quello nella piccola chiesa di periferia a Marsala è uno degli interventi che la Diocesi di Mazara del Vallo ha messo in campo grazie ai fondi dell’8×1000. I lavori – per una somma di 67.700 euro – hanno riguardato la messa in sicurezza del tetto, la sostituzione delle capriate lignee e il ripristino dell’intonaco. Sul luogo di culto era necessario intervenire dopo che nel novembre 2018 vento e temporale danneggiarono seriamente la copertura dell’area liturgica, mettendola a rischio. In un primo momento si intervenne in maniera provvisoria per la messa in sicurezza, poi l’apertura del cantiere che ha consentito di ripristinare le tegole, intervenendo, altresì, anche all’interno della chiesa. Tutto questo è stato reso possibile grazie ai fondi dell’8×1000, dando così la possibilità di ridare luce e bellezza alla chiesa.
Un edificio che per il territorio di Marsala ha un valore storico: realizzato nel 1893, è stato un punto di riferimento per chi abitava nelle zone di periferia, che oggi si possono considerare facenti parte del centro della città. Un complesso edilizio compatto, costituito da un’unica navata con altare centrale. Dopo l’intervento d’emergenza, messo in atto nel 2018, i tecnici dell’Ufficio diocesano per l’edilizia di culto hanno potuto accertare le precarie condizioni in cui si trovava il tetto: alcuni coppi risultavano rotti, altri del tutto mancanti, mentre altri ancora presentavano muffe e licheni che ostacolavano il deflusso delle acque piovane. Il progetto finanziato, come detto, coi fondi 8×1000, ha consentito di realizzare interventi strutturali necessari per rimettere in sicurezza la chiesa, ripristinando anche gli intonaci con una doppia mano di pittura idonea resistente all’acqua e ai raggi solari.
A conclusione del cantiere l’intera area di pertinenza della chiesa è stata resa nuovamente fruibile da parte dei fedeli: la piazza (facente funzione di sagrato) e un’area libera idonea per le attività di oratorio proprio a fianco al luogo di culto. Nell’ambito del cantiere è stata anche ricollocata al suo posto originario una piccola campana di bronzo, che era stata tolta per questioni di sicurezza legate all’asse portante e ai muri.
Max Firreri